(NAP)
« Rignane, rigne quante vue, che ji 'ngoppe nun c'inghiane » |
(IT)
« Rignano, regna quanto vuoi che io non ci salgo lassù » |
(Ferdinando IV di Borbone in visita in Capitanata, tradizione) |
Le prime notizie documentate del paese risalgono al 1029, tuttavia è datata 1158 la sua annessione all'Abbazia di Montesacro, evento che di fatto sancisce l'esistenza di Rignano Garganico. La cittadina ha tuttavia origini ben più antiche, che risalgono fino alla preistoria, come testimoniano i reperti rinvenuti negli insediamenti archeologici che sorgono nei suoi dintorni (Grotta Paglicci, Grotta Spagnoli e i dolmen di Lamasecca e della Piana della Madonna di Cristo). Nella vicina Grotta Paglicci sono state ritrovate alcune pitture parietali che hanno consentito agli studiosi di risalire all'esatta collocazione storica dei reperti, e cioè al Paleolitico superiore. Numerosi i ritrovamenti, nella stessa grotta, risalenti al Paleolitico Medio ed Inferiore. Nelle vicinanze di Paglicci è stato anche rinvenuto un dolmen, un esemplare di struttura megalitica, la prima, di tale genere, che sia mai apparsa in Capitanata.
Il toponimo deriva da un nome personale latino: Herennius, che indicava una persona beneficiaria di un predio, si trattava spesso di veterani che lo ricevevano dall'imperatore, per cui il luogo veniva chiamato Herinnianu(m). Questo tipo di toponimi, che terminano in -ano, è molto diffuso in tutta la zona in cui si parlano le lingue romanze, presso Foggia si ha anche: Bassano e Carmignano, in prov. di Bari: Polignano ecc. L'origine del toponimo ci da un'idea anche di come possa essere sorto il primitivo villaggio: su di una fattoria romana (Nando Romano).
Rignano Garganico ha una sua cultura prettamente legata al promontorio garganico: l'isolamento del paese al quale si accede per via diretta (e non di passaggio) ha creato una cultura radicata nel passato con forti tradizioni che mantengono vivo il passato. La cultura è relegata all'ambito scolastico e non vi sono centri culturali attivi che possano offrire spunti e dimensioni ad ampio respiro. La mancanza di una vera e propria biblioteca-prestito libri, l'assenza di Circoli Culturali attivi tutto l'anno, la totale assenza di strutture per la formazione dei più giovani la dicono lunga sulla crescita potenziale del livello culturale. Il rignanese ha sempre centrato le sue energie sulla campagna e la pastorizia, sulla ricerca di un lavoro stabile altrove, sulla possibilità di emergere al di fuori dei confini cittadini più che su uno sviluppo culturale.
Notevoli, in questo senso, sono le difficoltà di emergere culturalmente rimanendo a vivere nel proprio paese. Diversi insegnanti di scuole medie e/o superiori che prestano (o hanno già prestato) il proprio servizio educativo al di fuori dalle mura cittadine hanno saputo opporsi al trasferimento in loco e tutti i giorni, da pendolari, tornando a Rignano G.co portano fermenti culturali che però non hanno trovato spazi adatti per lievitare nelle coscienze giovanili. Il livello culturale giovanile si forma soprattutto negli ambienti universitari e nella quasi totalità dei casi non vi è alcun ritorno "culturale" in Rignano G.co che resta il paese di origine e di appoggio per le vacanze, ma non il luogo dove esprimere al massimo le proprie acquisizioni culturali, fatte salve alcune iniziative estive che però non hanno alcuna ricaduta nel quotidiano vivere di tutto l'anno.
La cultura musicale risente dell'ambiente garganico anche se nello specifico proprio rignanese non ha in repertorio nulla di proprio e di radicato ma semplicemente trasformazioni della musica popolare presente in altre aree garganiche. Detto in parole povere, canzoni prettamente rignanesi non esistono se non nelle forme mutate da altre tradizioni garganiche circostanti più forti e decise (S. Marco in Lamis, San Giovanni, Carpino ecc.). Un grande grazie va soprattutto al musicologo contemporaneo e tuttora molto attivo e conosciuto nel mondo, il maestro Salvatore Villani che, rignanese ed amante delle tradizioni musicali garganiche e non solo, a fatica, è riuscito a ri-valorizzare patrimoni perduti di musica rignanese, soprattutto legate al barone Corigliano e non solo.
La cultura religiosa è fatta soprattutto di processioni ed apparati esterni: Festa Patronale di San Rocco e dell'Assunta, Corpus Domini, venerdì santo e Festa della Madonna del Carmine. La presenza delle chiese in Rignano Garganico è una grande attestazione del senso religioso del popolo garganico ma ha perso notevoli punti quando, in un passato non remoto, l'antica chiesetta del Purgatorio fu sconsacrata: è diventata una sala riunioni del Parco del Gargano. L'emigrazione e l'assenza prolungata dai luoghi natii di molti emigranti ha portato anche alla dimenticanza di tali luoghi fondamentali per la tradizione religiosa. La Chiesa Madre, restaurata negli ultimi anni, è l'unico testimone dei tempi passati: le altre chiese sono state ritoccate notevolmente (Chiesa del Carmine) o sono di nuova costruzione, come la Chiesa di San Rocco, edificata agli inizi del Novecento.
Il contributo maggiore all'economia locale è ancora fornito dall'agricoltura, nella pianura del Tavoliere. Nel secolo XX la "piaga" necessaria dell'emigrazione ha caratterizzato lo spopolamento delle stesse campagne nella pianura sottostante il paese. Tali pianure, pur se ristrutturate e distribuite equamente ai piccoli agricoltori nella Riforma Fondiaria del primo dopoguerra, sono state abbandonate nel 90% dei casi per la scelta delle grandi città ove trovare un lavoro fisso e sicuro: Australia e Francia(anni cinquanta), Torino e Milano (anni sessanta-settanta), Germania e Belgio (anni settanta) unitamente a Bologna soprattutto con le generazioni di studenti dalla fine degli anni settanta a tutt'oggi. Negli ultimi anni si sta assistendo al ripopolamento delle campagne, ad opera dei nuovi immigrati che hanno inteso risiedere nelle stesse e con le rispettive famiglie: di fatto questi immigrati operano tutti nel settore agricolo, nei lavori stagionali legati al ciclo delle produzioni agricole e/o nelle piccole aziende di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
L'emigrazione dei rignanesi dagli anni cinquanta agli anni ottanta ha creato falle notevoli soprattutto nell'economia cittadina che è andata disfacendosi. Poche le officine di artigianato legate per lo più al settore edilizio e affini; scarsissimo il commercio: i negozi sono legati soprattutto ai bisogni alimentari (generi alimentari, frutta e verdura) e allo svago (bar, piccola ristorazione-pizzeria). Sono altresì presenti un emporio di articoli vari (casalinghi e varie), un negozio di abbigliamento, due tabaccai di cui uno con edicola, una cartoleria, un negozio di materiale informatico. Inoltre è presente anche un esercizio di produzione pasta fresca e alimenti vari con annesso punto di distribuzione.
La ristorazione locale può contare su prodotti genuini legati alla pastorizia (da gustare l'eccezionale caciocavallo vaccino "podolico" o la carne secca detta "musciska") ed è sviluppata soprattutto nella sottostante campagna: sono presenti alcune aziende a conduzione familiare ove gustare i buoni prodotti di Rignano Garganico.
Numerosi sono gli emigrati di ritorno per le vacanze estive. Nel periodo augustano Rignano Garganico vede il tutto esaurito per la quindicina di giorni di intense attività legate alle feste.
Ultimamente si stanno diffondendo iniziative dedite ad un miglior utilizzo del potenziale turistico della cittadina e in particolare del suo piccolo centro storico. Inoltre si sta cercando di valorizzare le visite per la Grotta Paglicci grazie dall'interessamento del Parco Nazionale del Gargano. Si spera, tra l'altro, che anche Rignano Garganico possa esprimere il suo "albergo diffuso", vista la presenza numerosa di case "vuote" a causa del decesso degli ultimi residenti e soprattutto dello spopolamento continuo e della denatalità.
Le zone sismiche assegnate al territorio comunale di Rignano Garganico per le normative edilizie. Zone sismiche. Fenomeni riscontrati. Accelerazione al suolo (ag max).
La classificazione sismica del territorio nazionale ha introdotto normative tecnichespecifiche per le costruzioni di edifici, ponti ed altre opere in aree geografiche caratterizzate dal medesimo rischio sismico.
In basso è riportata la zona sismica per il territorio di Rignano Garganico, indicata nell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Puglia n. 153 del 2.03.2004.
Zona sismica
2
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Zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti.
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I criteri per l'aggiornamento della mappa di pericolosità sismica sono stati definiti nell'Ordinanza del PCM n. 3519/2006, che ha suddiviso l'intero territorio nazionale in quattro zone sismiche sulla base del valore dell'accelerazione orizzontale massima(ag) su suolo rigido o pianeggiante, che ha una probabilità del 10% di essere superata in 50 anni.
Zona sismica |
Descrizione |
accelerazione con probabilità di superamento del 10% in 50 anni [ag] |
accelerazione orizzontale massima convenzionale (Norme Tecniche) [ag] |
numero comuni con territori ricadenti nella zona (*) |
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1 | Indica la zona più pericolosa, dove possono verificarsi fortissimi terremoti. | ag > 0,25 g | 0,35 g | 703 |
2 | Zona dove possono verificarsi forti terremoti. | 0,15 < ag ≤ 0,25 g | 0,25 g | 2.228 |
3 | Zona che può essere soggetta a forti terremoti ma rari. | 0,05 < ag ≤ 0,15 g | 0,15 g | 2.804 |
4 | E' la zona meno pericolosa, dove i terremoti sono rari ed è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. | ag ≤ 0,05 g | 0,05 g |
2.222 |